Powell e Lagarde: l’inflazione non è vinta, rimangono tassi alti

Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi venerdì. L’attenzione degli operatori è stata rivolta agli interventi del governatore della Fed, Jerome Powell, e del presidente della BCE, Christine Lagarde. Il numero uno della Banca centrale USA ha affermato che nonostante siano stati compiuti progressi, l’inflazione è ancora troppo elevata, avvertendo che potrebbero essere necessari ulteriori aumenti dei tassi di interesse. “Intendiamo mantenere la politica a un livello restrittivo fino a quando non saremo fiduciosi che l’inflazione si sta muovendo in modo sostenibile verso il nostro obiettivo”, ha affermato Powell. Il numero uno della Fed ha inoltre riconosciuto che i rischi sono bilaterali: vi è il rischio di fare troppo o troppo poco. Powell ha affermato che nelle prossime riunioni verranno valutati i progressi e in base ai dati, alle prospettive e ai rischi in evoluzione il FOMC procederà con cautela quando verrà deciso se proseguire con la stretta o, invece, mantenere i tassi costanti in attesa di ulteriori dati. Le osservazioni di Powell seguono una serie di 11 aumenti del costo del denaro che hanno spinto il tasso di interesse chiave al range 5,25% -5,5%, il livello più alto in oltre 22 anni. In serata è stato il turno di Lagarde. La presidente della BCE ha affermato che, anche se si stanno facendo progressi, la lotta contro l’inflazione non è ancora vinta. L’Eurotower deve mantenere i tassi a un “livello sufficientemente restrittivo per il tempo necessario” per centrare un “tempestivo ritorno dell’inflazione al target del 2%”.
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