L’inflazione è stabile negli Usa, FED verso un taglio di -0,25%. Anche la Banca centrale Europea, domani, dovrebbe tagliare ¼ di punto. Asia, e Cina in particolare, oggetto di ritrovato ottimismo. Watch-out!. Macro Europea debole, ma forse il pessimismo è eccessivo.
Gli investitori attendono oggi, 11 dicembre, il dato sull'inflazione statunitense, cruciale per determinare le prossime mosse della Federal Reserve (Fed) prima della riunione del 18 dicembre. Parallelamente, in Europa, l'attenzione si concentra sul meeting della Banca Centrale Europea (BCE) di giovedì 12, durante il quale si prevede un taglio dei tassi di 25 punti base, influenzato dalle tensioni geopolitiche in Siria e dai timori legati ai dazi promossi da Donald Trump. Wall Street procede stabile e non lontana dai suoi massimi storici, in attesa dei dati sull'inflazione, con il Nasdaq che ieri ha raggiunto un nuovo massimo storico a 19.887 punti grazie al rally dei titoli tecnologici. In Europa, invece, le borse hanno chiuso deboli: Milano ha perso -0,1%, Parigi -1,2% a causa della crisi politica dopo la caduta del governo Barnier. Sul mercato valutario, l'euro è scivolato scivola del -0,4% contro il dollaro a 1,050, mentre il dollaro si rafforza sullo yen giapponese a 152,14, +0,65%. Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, ha dichiarato che l’espansione dei canali digitali bancari sta migliorando l’efficienza, ma riduce la capillarità, creando temporanee barriere nell’accesso ai servizi finanziari. Sylvain Broyer di S&P (Standard&Poors) ha sottolinea la crisi di fiducia nell’Eurozona, nonostante la ripresa economica e l'inflazione sotto controllo. Intanto, S&P Global ha rivisto al rialzo (migliorandolo) il trend di rischio per il settore bancario italiano grazie a tassi d’interesse positivi e a un ciclo del credito normalizzato. Negli USA, l’inflazione a novembre è salita del 2,7% su base annua, contro il 2,6% di ottobre, e dello 0,3% su base mensile, confermando le attese, propizionado riaperture positive, anticipate dai futures, nella seduta odierna. Whitney Watson di Goldman Sachs prevede un taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Fed nella riunione del FOMC, con una probabilità prossima al 100%.
L’OPEC ha ridotto per la quinta volta consecutiva le previsioni di crescita della domanda di petrolio per il 2024 e 2025. La stima per il 2024 è stata abbassata a 1,61 milioni di barili al giorno (bpd) da 1,82 milioni, mentre per il 2025 è scesa a 1,45 milioni da 1,54 milioni. I prezzi del petrolio sono in minimo rialzo oggi, ma in generale depressi e attorno ai minimi del 2024: WTI a 69,5 dollari/barile, +0,6%. In Europa, i rendimenti dei titoli di Stato sono in calo: il decennale italiano scende al 3,18% con uno spread BTP-Bund a 107 punti base, mentre il rendimento tedesco è al 2,10%. Il tasso di disoccupazione nell’area OCSE è stabile al 4,9%, con l’Italia che registra un calo cumulativo di 2 punti percentuali nell’ultimo anno, raggiungendo il 5,8%. In Argentina, il presidente Javier Milei ha dichiarato di voler promuovere un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti entro il 2025, evidenziando l’alleanza strategica tra i due Paesi. In Asia, Seul chiude a +1,02%, mentre Hong Kong arretra dello 0,77%. Sul fronte giapponese, l'indice Tankan Reuters scende a -1 a dicembre rispetto al +5 di novembre, mentre i prezzi alla produzione registrano l’aumento più rapido degli ultimi 16 mesi. In Cina, è in corso la Central Economic Work Conference, durante la quale si discuterà probabilmente di un obiettivo di crescita del 5% per il 2025. Il Bitcoin guadagna lo 0,7% nonostante Microsoft abbia respinto una proposta per includere la criptovaluta nel suo bilancio. Gli investitori considerano ancora i 100.000 USD una soglia critica per il mercato delle criptovalute. La Banca dei Regolamenti Internazionali avverte del rischio di destabilizzazione dei mercati finanziari a causa dell'eccesso di offerta di bond sovrani. Il debito globale potrebbe salire a 130.000 miliardi di dollari entro il 2028. Negli Stati Uniti, l’implementazione dei tagli fiscali di Trump potrebbe far crescere il debito da 36.000 a 44.000 miliardi di dollari. Il futuro andamento di Wall Street dipenderà in gran parte dai dati sull’inflazione e dalla politica monetaria della Fed: la situazione economica globale rimane incerta, influenzata da tensioni geopolitiche, oscillazioni del mercato energetico e instabilità politica in diverse regioni. L'attenzione è rivolta agli USA e alla Cina, i cui dati economici e decisioni politiche definiranno le aspettative del mercato nei prossimi mesi.
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