Oggi il temuto dato di inflazione di novembre negli Usa: attese di +6,6%. Si e’ esaurito il recupero delle Borse di dicembre: pesano inflazione e variante. Mai cosi’ basse le richieste di sussidi di disoccupazione negli Usa. Commodities ancora in calo: bene, in prospettiva, per calo dell’inflazione.
La seduta di ieri, 9 dicembre, si era prospettata positiva per le Borse, grazie alle buone notizie sull'efficacia degli attuali vaccini contro la variante Omicron del Covid che, pur meno pesante in termini di sintomi, e’ molto piu’ contagiosa, cioe’ veloce a diffondersi.
A fine seduta, pero’, i listini europei hanno chiuso in calo, dopo che gia’ le piazze asiatiche, nella mattinata, avevano interrotto il buon avvio del mese dicembre, sintetizzabile nel progresso vicono al +2,8% dell’indice globale MSCI World tra fine novembre e l’8 dicembre.
Nessun dramma, ma tanti piccoli segni “meno”: il Dax tedesco -0,3%, il Cac40 parigino -0,1% a 7.008 punti, il Ftse100 britannico -0,2%, l’Ibex spagnolo, il piu’ pesante a -0,9%, ed il FtseMib a fare positva eccezione a +0,2%, grazie anche al contributo di Unicredit, + 10%, che ha festeggiato il nuovo piano industriale 2022-2025.
Dopo tre sedute al rialzo e a dispetto dei buoni dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione, anche Wall Street ha chiuso debole, col Dow Jones invariato, il Nasdaq a -1,7% e lo S&P500 a -0,7%.
Peccato, perche’ le richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono scese piu’ del previsto nella settimana conclusa il 4 dicembre, con -43 mila richiedenti a 184 mila, minimo dal 1969 e sotto le aspettative di 215 mila.
Dopo un anno di grandi soddisfazioni, le preoccupazioni degli investitori restano le stesse degli ultimi 2 mesi, cioe’ un’inflazione galoppante ed il diffondersi della variante Omicron, che minacciano la forza della ripresa.
Il dato sull'inflazione (Andamento dei prezzi al consumi, CPI) negli Usa, se dovesse confermare le attese di ulteriore rialzo verso il +6,7% potrebbe indurre la Banca Centrale Usa (FED) ad un'accelerazione del tapering, ovvero la diminuzione programmata degli acquisti diretti di bond sul mercato.
Ricordiamo al propositito che il prossimo Comitato di politica monetaria (FOMC) della Banca Centrale Usa e’ previsto per il 14 e 15 dicembre prossimi.
L’inflazione si fa sentire anche in Cina, dove i prezzi al consumo sono cresciuti del +2,3% su base annuale a novembre, in forte rialzo rispetto al +1,5% di ottobre, anche se sotto le stime di +2,5%.
Sul mercato valutario, senza tanto clamore, l'Euro subisce la forza del Dollaro e torna a scambiare sotto quota 1,13 Dollari e stamani, 10 dicembre, passa di mano a 1,127.
Al contrario, rileviamo l’ulteriore apprezzamento dello Yuan cinese, che ignora il nuovo intervento della Banca Centrale (People’s Bank of China), la quale ha fissato la banda di oscillazione della valuta sotto le attese degli analisti e ha richiesto alle banche commerciali di aumentare le riserve in valuta estera. Il cambio Dollaro/Yuan è in calo, -0,3% a 6,36 (ore 12.30 CET), toccando i minimi da fine maggio.
Dopo il forte calo di novembre (-20% nel mese) ed il timido recupero dei giorni, il prezzo del petrolio torna a soffrire delle misure restrittive anti-Covid decise da molti Governi, che potrebbero ralentare la domanda di greggio. Il WTI (West texas Intermediate), si stabilizza oggi attorno a 71,3 Dollari/barile, ben lontano dagli 84,6 di fine ottobre (ore 12.30 CET).
Il Mondo obbligazionario appare tranquillo, in attesa del dato di oggi sull’inflazione negli Usa: il rendimento del Treasury Note decennale sale marginalmente a +1,51%, +2 bps, che significa un rendimento reale negativo di oltre -7%!! Lo spread di rendimento tra Btp italiano e omologhi Bund decennali tedeschi e’ in lieve ulteriore allargamento a rialzo a 134 punti base: il BTP 10 annni rende +0,99% (ore 12.30 CET).
La chiusura di stamattina delle Borse dell’Asia-Pacifico segnala diffusa debolezza, col Nikkei giapponese a 1,0%, l’Hang Seng di Hong-Kong a -1,1%, il CSI300 di Shanghai&Shenzen a -0,5% ed il Kospi coreano a -0,7%.
Ad Hong-Kong, dove e’ quotata, l’azione Evergrande ha perso il -2% dopo che l’agenzia di rating Fitch ha dichiarato la società immobiliare “in default”: ora possiamo solo aspettare l’intervento di salvataggio da parte del Governo cinese, che sino ad oggi ha escluso l’utilizzo di denaro pubblico.
Mattinata fiacca e frazionalmente sotto la parità in Europa, con -0,2% medio (ore 12.45 CET), mentre i futures su Wall-Street anticipano aperture invariate.
L’oro prosegue la recente fase apatica, ed è in lieve ribasso a 1.771 Dollari/oncia -0,3%. Tentativo di rimbalzo dell “crypto”: Bitcoin +1,2% a 48.500 Dollari, ma quasi il -30% al di sotto dei massimi storici di un mese fa.
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