E’ di nuovo la “tech” a spingere in alto i listini azionari Usa.
La corsa di Nvidia è inarrestabile: ora è nr. 1 Mondiale per capitalizzazione di mkt.
Clima più disteso sul fronte politico francese: salgono le Borse UE.
Inflazione Europea confermata a +2,6% a Maggio, si spera in calo a giugno.


Non ci sono state novità dal dato definitivo sull’inflazione Europea di maggio: la variazione annuale conferma +2,6% a maggio, in risalita da +2,4% di aprile, con mese in corso che potrebbe segnare un calo, grazie al confronto con un giugno 2023 “caldo”.

In Francia, a tranquillizzare i mercati, ci pensa Marine Le Pen, leader del Front National, partito di destra radicale, che promette di collaborare in un’eventuale Governo col Presidente Emmanuel Macron: si placano, almeno momentaneamente, le paure innescate la scorsa settimana dal voto per il Parlamento europeo, che ha visto una forte avanzata delle “destre” in diversi Paesi europei, tra cui la Francia.

Cosicchè, dopo la scivolata post-voto europeo, anche ieri le Borse europee sono tornate a salire: Milano è stata la migliore, +1,24%, Parigi +0,76%, Londra +0,62%, Francoforte +0,36%.

Poco importa che anche nel Vecchio Continente la prospettiva di una rapida discesa del costo del denaro sia sempre più labile: ieri, 18 giugno, il vice Presidente della Banca centrale Europea Luis de Guindos, ha dichiarato che "le proiezioni vengono aggiornate ogni 3 mesi, la prossima volta a settembre, e questo è uno dei momenti più significativi e interessanti...per decidere l'evoluzione dei tassi d’interesse".

Caduta dunque l’ipotesi di un nuovo taglio alla prossima riunione di luglio, i mercati guardano ora a settembre come prima data utile per la riduzione dei tassi.

Negli Stati Uniti Wall Street continua ad aggiornare record grazie alla straordinaria performance delle azioni big-tech: ieri abbiamo registrato il 31’ massimo storico dell’indice S&P500, +0,25%, e gli ulteriori piccoli progressi del Dow Jones, +0,15%, facendo chiedere a molti operatori se ci si trovi al cospetto di una nuova “bolla”. Nvidia ha superato Microsoft ed ora, per valore, e’ la nr 1 al Mondo.

L'economia Usa “tira”, creando le condizioni per un mercato del lavoro molto prospero e consumi privati in solido progresso, ma l’inflazione stenta a scendere, e la prospettiva dei tagli dei tassi diventa una sorta di “orizzonte fuggente”, come rivelano le parole di Patrick Harker, Presidente della Regional Fed di Philadelphia: “un solo taglio ai tassi, sulla base dei dati attuali, è la previsione più appropriata”.

Macro Usa: a maggio le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono salite solo +0,1% mese su mese, contro attese di +0,2%, da confrontare col -0,2% di aprile (rivisto dall'iniziale +0,0%). Su base annua crescono del +2,3%, la dinamica più contenuta degli ultimi 12 mesi: ciò pare testimoniare l’atteso rallentamento della fiducia e dell’incontenibile smania consumista delle famiglie Usa.


Tuttavia, dopo i dati in leggero raffreddamento sull’inflazione Usa di maggio, è salita la probabilità di un taglio a settembre: secondo il FedWatch Tool del Cme Group, dal 46,8% di mercoledì scorso, data in cui la FED, come previsto, ha lasciato i tassi invariati, è salita all’odierno 56,7%.

Di segno opposto l’andamento della produzione industriale Usa, che a maggio è andata meglio delle attese, +0,9%, sopra le attese di consenso che vedevano un aumento di +0,3%.

Macro Europea: in Germania l'indice Zew, sondaggio condotto su una base di 350 operatori economici, sembra migliorare la fiducia sul futuro dell'economia: l’indice resta in territorio negativo, cioè sotto la soglia di 50, ma è risalito a giugno a 47,5 punti dai 47,1 di maggio.

Regno Unito: rallenta il tasso d’inflazione: il +2,0% di maggio è il più basso da luglio 2021, ed il suo calo dal +2,3% di aprile era previsto. Su base mensile l'indice dei prezzi al consumo (CPI) è salito +0,3% a maggio, come nel mese precedente. L'inflazione è dunque scesa al target del 2% anelato dalla Banca d'Inghilterra, facendo sperare nel 1’ taglio dei tassi in una delle prossime due riunioni della BoE.

Clima più disteso, forse grazie ai toni più pacati sulla prospettiva politica francese, anche sul comparto obbligazionario: lo spread tra Btp decennale italiano e omologo Bund tedesco è sceso a 148 bps, mentre il rendimento del BTP 10 anni benchmark e’ calato a 3,85%. Anche negli Usa s’è vista un’interessante discesa dei rendimenti dei Treasury bonds: quello del decennale ha perso -6 bps a 4,22%.

Il generale clima di “risk-on” ha favorito il recupero del prezzo del petrolio: quello del Wti è salito +1,1% a 81,2 Dollari/barile. In rialzo, +1,6% a 34,8 Euro/MWh, quello del prezzo del gas naturale europeo sulla piattaforma TTF Amsterdam.

Oggi, 19 giugno, le Borse Europee sono ripartite incerte, confermando tuttavia i progressi dei primi 2 giorni della settimana: uno dei momenti più attesi è quello della pubblicazione, da parte della Commissione Europea, delle procedure per eccesso di deficit dei Paesi membri, che interesserà certamente Italia e Francia.

L’euforia per Nvidia e la tecnologia ha di nuovo contagiato i comparti “tech” listini asiatici, ed in particolare Taiwan, Corea e Giappone dove molte società quotate fornitrici di componenti potrebbero giovarsi dei piani di sviluppo di Apple ed altre “big” americane e cinesi nell’Intelligenza Artificiale. Brilla Hong Kong, +2,9%, e Seoul 1,2%. Piccolo progresso per Tokio, +0,3%.

Oggi, 19 giugno, Wall Street sarà chiusa per le celebrazioni di Juneteenth, cioè la fine della schiavitù negli Usa.

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