Il Palladio per me significa solo dolore, legnate e calci negli stinchi.

Negli ultimi due anni in più riprese ho tentato dei long, contrarian al chiaro trend ribassista, e puntualmente mi sono bruciato.

Questa volta però mi sentivo più fiducioso unicamente da un punto di vista tecnico.

I prezzi hanno chiaramente tracciato un movimento di accumulazione come non mai avvenuto dai massimi in area 3000 dollari.

Il contesto macroeconomico invece mi lasciava molto scettico.

L'idea era quella di cavalcare in questo movimento di accumulazione sfruttando un eventuale breakout, come poi è avvenuto ed uscire abbastanza velocemente.

Sperando della comprensione dei lettori e di non essere bollato come colui che gioca la schedina il lunedì, volentieri propongo questo contenuto che avevo preparato nei giorni scorsi.

Preparato cioè prima dell'importante breakout dei prezzi.

Lo scopo è quello di condividere almeno i contenuti macroeconomici che avevo individuato.

Per chi volesse approfondire le dinamiche macroeconomiche del Palladio invito a rintracciare un mio precedente articolo.

In questa sede mi limito a ricordare la particolarità di questa materia prima che trova un impiego quasi esclusivo nell'industria automobilistica.

Parliamo cioè di un impiego per oltre l'80% nei sistemi di riduzione dell'inquinamento prodotto dai motori a benzina (catalizzatori).

Il notevole calo dei prezzi dai massimi in area 3000 dollari è avvenuto in un contesto di riduzione delle scorte accumulate, enfasi sulla produzione di veicoli elettrici, continua spietata concorrenza del fratello minore rappresentato dal platino.

Il platino riesce a fare il lavoro del Palladio nelle marmitte ma con minore qualità ed efficienza.

Negli ultimi due anni il settore automobilistico ha ben pensato, per ridurre i costi e migliorare i margini, di sostituire il platino al Palladio. Tendenza tra l'altro ancora non abbandonata.

Il risultato di tutto quanto detto su è stato l'inesorabile calo del prezzo del Palladio e la sostanziale tenuta dei prezzi del platino.

A quel punto i prezzi si sono allineati e si è anche annullata la capacità sostitutiva del platino nei confronti del più pregiato Palladio.

Adesso, complice una ripresa della produzione di auto a benzina e di maggiori dubbi sullo sviluppo dei veicoli elettrici in generale, i prezzi del Palladio hanno trovato un argine al calo del suo prezzo.

Da un punto di vista tecnico questo trova una giustificazione anche su un solidissimo supporto di lungo termine che pare aver retto.

Su Time frame settimanale avevo individuato un interessante pattern di potenziale inversione, come poi si è verificato, avendo generato un movimento di chiara accumulazione, i prezzi hanno formato un nuovo minimo crescente interessante, e per la prima volta da tanto tempo sembrava voler attaccare la media mobile esponenziale a 50 periodi per portarsi su di essa.

Questo ha generato il mio interesse sulla materia prima ipotizzando il breakout evidenziato nel grafico, come poi avvenuto, e ipotizzando il conseguimento del primo dei target intermedi evidenziati.

Tenuto conto della spietata concorrenza del platino che a questo punto risulta a buon mercato rispetto a Palladio e delle prospettive comunque solide nel campo degli EV, mi considero molto prudente sul rialzo della materia prima per cui ho tenuto come target il primo degli intermedi già raggiunto tra l'altro.

Nel caso il movimento dovesse proseguire, ma io dubito, il target più interessante è quello indicato come ambizioso nel grafico.

Io sono già fuori dai giochi ma per chi ci crede c'è tanta strada ancora da percorrere.
Chart PatternsTechnical IndicatorsTrend Analysis

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