Borse Usa ed Europee ancora in rialzo nonostante guerre in Ucraina e Israele. Si entra nel vivo delle trimestrali Usa: e’ il momento delle big tech. Inflazione ancora alta: da quella di ottobre deriveranno le scelte sui tassi. Petrolio in movimento laterale dopo lo strappo da +5% di venerdi’ 13.
Il mondo degli investimenti guarda preoccupato al Medio Oriente, temendo l'escalation del conflitto Israele-Hamas, mentre Israele starebbe per lanciare l'offensiva di terra a Gaza, col rischio di mietere vittime tra i civili. Ieri il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiarito di voler "demolire Hamas", mentre il presidente iraniano Ebrahim Raisi avverte che il conflitto potrebbe espandersi.
Nel quadro piu’ generale permane la paura dell'inflazione: se rimanesse ancora alta in ottobre, cio’ potrebbe indurre le Banche centrali a nuovi rialzi. Sul tema, in settimana, sono attesi diversi interventi pubblici di membri della Federal Reserve, compreso quello del Chairman Powell, giovedì 19.
Il contesto perturbato non ha impedito ieri, 16 ottobre, chiusure positive per le Borse europee: Milano e Madrid +0,7%, Londra +0,6%, Parigi +0,5%, Francoforte +0,4% e Varsavia un fenomenale +5,3% grazie al boom delle azioni bancarie all'indomani della consultazione elettorale che favorirebbe una possibile coalizione favorevole all'Unione europea.
Ben intonata anche Wall Street, all’inizio di una settimana ricca di relazioni trimestrali di blue chips, ma disturbata dai rendimenti elevati dei Titoli del debito pubblico (“Govies”) e dal rischio concreto di un nuovo “giro di vite” sul costo del denaro. Il Dow Jones e’ salito +0,9%, il Nasdaq +1,2%, lo S&P500 +1,1%
Questa settimana, l'11% delle società dello S&P 500 pubblicherà i conti trimestrali, compresi “big” come Tesla, Netflix, Johnson&Johnson e Bank of America:oggi, 17 ottobre, guarderemo con attenzione il dato sulle vendite al dettaglio in Usa a settembre.
L'inizio della “campagna delle trimestrali” e’ stato soddisfacente: UnitedHealth, (cure mediche), e JPMorgan Chase, Wells Fargo, Citigroup tra le grandi banche hanno battuto le stime, favorendo la 2’ chiusura settimanale positiva per lo S&P500, reduce da 2 settimane consecutive di rialzo: la scorsa settimana +0,5%, nonostante un'inflazione sopra le attese a settembre.
L’indice dei prezzi al consumo (CPI) di settembre, +0,4% rispetto ad agosto e attese di +0,3%, ha determinato un +3,7% annuale, invariato sul mese prima. Il dato "core" (ex cibo ed energia) ha registrato +4,1%, in linea con le stime, calando dal +4,3% di agosto. I prezzi alla produzione (Ppi) sono gia’ scesi nei mesi scorsi, e a settembre l’indice annuale sono risaliti da 2,0% a 2,2%, segnado una lieve inversione di rotta.
Bitcoin e’ salito di nuovo oltre 30.000 Dollari, su voci di un ok dalla Sec (Organismo di controllo Borse Usa) al primo Etf spot, quello di iShares, GruppoBlack Rock.
La notizia, riportata da alcuni siti specializzati in “cripto” tra cui CoinTelegraph, non e’ confermata poiche’ la Sec starebbe ancora valutando la richiesta. La stessa Blackrock ha precisato che la notizia non e’ attendibile. Peraltro diverse “ETP house” hanno richiesto di “quotare” Etf spot su bitcoin per offrire uno strumento finanziario regolamentato, che replichi il prezzo spot (di mercato).
L’inflazione italiana rallenta (poco) a settembre (fonte Istat): l'indice nazionale dei prezzi al consumo registrerebbe un aumento di +0,2% su base mensile e del 5,3% annuale, dal +5,4% del mese precedente. L’inflazione “core” (di fondo), ex energia cibi freschi rallenta da 4,8% a 4,6%, al pari di quella nettata dei soli prezzi energetici: +4,8%a settembr, da +5,0% di agosto.
Stamane, 17 ottobre, le Borse asiatiche chiudono in calo, impattate dalla tensione in Medio Oriente. A Tokio il Nikkei ha perso -1,9% alla vigilia del dato sull'inflazione di settembre che potrebbe suggerire alla banca centrale di abbandonare la sua politica monetaria ultra-espansiva.
Clima guardingo sulle borse cinesi, nell’attesa del dato sul GDP (Prodotto interno lordo) del 3’ trimestre, e di quelli sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio di settembre: Shanghai -0,4%, Shenzhen -1,0%. Negative anche Hong Kong, -0,2%, Sydney -0,3% e Seul -1,3%. La Reserve Bank of Australia ha lasciato invariati i tassi d’interesse a 4,1%, per il 4’ mese consecutivo, nella 1’ riunione col nuovo governatore Michele Bullock.
Il prezzo dell'oro consolida i recenti progressi: +0,12% a 1.939 Dollari/oncia. Il prezzo del petrolio e’ stabile, ma sensibile alle sorti della guerra Israele-Hamas e delle possibili ricadute sull'offerta globale: il Presidente Usa Biden visitera’ Israele domani 18 ottobre: intanto il Wti (West Texas Intermediate) quota 87,8 Dollari/barile, +0,1%, dopo che venerdì 13 era salito oltre +5%.
Sul fronte macro europeo, l’indice Zew tedesco pubblicato stamattina segnala che il “sentiment” economico e’ decisamente migliorato, salendo da -11,4 di settembre a -1,1 di ottobre, largamente meglio del -9 previsto dal consenso.
Occhi e orecchi aperti, nel pomeriggio di oggi, per gli interventi di importanti membri della Banca centrale Europe (ECB) tra cui Klaas Knot, Mario Centeno e Luis de Guindos: potrebbero rivelare convinzioni e intenzioni sulle future mosse di politica monetaria.
Torna sopra i 200 bps lo spread tra BTp decennnali italiani e Bund tedeschi, mentre il rendimento del decennale italiano sale a 4,81% da 4,76% di ieri.
Alle 13.30 CET troviamo listini europei in peggioramento sino a perdere in media -0,3% e future negativi, in media -0,5%, sui maggiori listini Usa, mentre la diplomazia lavora per evitare l'escalation del conflitto tra Israele e Hamas. Il Segretario di Stato Usa Blinken cerca la collaborazione del Governo israeliano per un piano che consenta aiuti umanitari e assistenza mediaca ai civili palestinesi.
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