Su Bitcoin, ma più in generale sul mondo crypto, mancano attualmente i volumi. Per meglio dire: on-chain si vedono solo out-flow e non c'è ombra di in-flow.
Ma attenzione, vedere in questi dati un segno positivo potrebbe essere sbagliato in quanto ciò che ha spinto la fuga di crypto dai CEX è stata la paura, non la sicurezza. Come fa un asset a muoversi senza volumi? Non lo fa!
Infatti su Bitcoin gli scambi sembrano sempre più rarefatti così come sugli altri cross criptovalutari. Gli exchange, seppure non lo evidenzino, stanno attraversando una vera e propria "crisi di liquidità", chi più e chi meno. Anche la DeFi, sebbene strutturata paradossalmente in maniera opposta alla CeFi ha bisogno di liquidità per sopravvivere. Un liquidity pool senza liquidity è un pool e basta. Avete mai provato a fare un tuffo in una piscina senz'acqua? Vedrete che vi farete solo del male fisico. Il concetto è lo stesso solo che il dolore percepito è mentale e direttamente proporzionale all'erosione dei propri capitali.

In sintesi: aria di tempesta. Gli unici capitali rimasti on-chain rischiano la liquidazione forzata mentre avviene una "tacita" corsa ai ripari. Nessuno urla perchè nessuno è in grado di vedere ma se ci fosse la possibilità echeggerebbero solo grida di aiuto.

Il mondo crypto si riprenderà?

Il mondo crypto si è sempre ripreso. Ma prima di farlo si è spesso dovuta scrollare di dosso molti pesi, spesso ingiustamente. Questo non rappresenta certo un momento felice per il settore che sembra a tutti gli effetti non mostrare segni di progredimento, piuttosto una recessione. Ciò non significa certo la sua morte ... Spesso significa la sua crescita: è infatti grazie a questi collassi che nel settore si crea un nuovo bisogno e, come in tutti i mercati, prima o poi interverrà un imprenditore interessato a soddisfarlo.

Tom Hubble
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