Il tasso di cambio CAD/JPY (dollaro canadese / yen giapponese) era ed è rialzista. Ma come sarà nei prossimi mesi? Perché è importante dal punto di vista didattico? Questo è l’obiettivo della guida/analisi: rispondere alle domande precedenti e mostrare alcuni grafici da seguire in ottica speculazione di breve-medio termine sul tasso di cambio medesimo. I protagonisti dell’analisi: • Indice del dollaro canadese • Indice dello yen giapponese • Tasso di cambio CAD/JPY • Spread tra tassi di interesse canadesi e giapponesi • Spread tra rendimenti dei titoli di stato a scadenza due anni canadesi e giapponesi • Economia canadese e prezzo del petrolio • PMI composito globale • Lo yen come valuta rifugio e la sua correlazione con il decennale giapponese • Due prospettive future per il tasso di cambio
Buona visione.
1. ANALISI TECNICA CAD E JPY Come di consueto, iniziamo il primo paragrafo con l’analisi tecnica delle due valute, partendo dal dollaro canadese.
La valuta sta lateralizzando da un anno a questa parte. È possibile osservare una resistenza a 0.755, un supporto intermedio a 0.731 e un supporto “basso” a 0.72. Il prezzo, durante l’estate, ha tentato la rottura della resistenza arrivando a valori di 0.766 per poi rientrare all’interno del canale di lateralizzazione di colore giallo. Commentiamo ora lo Yen:
La valuta è ribassista dal 17 gennaio 2023, con il prezzo incanalato tra una resistenza e un supporto dinamici; a partire da luglio si ha avuta la formazione di un supporto dinamico intermedio, testato diverse volte. Quelli rappresentati nei due grafici altro non sono che i futures delle due valute, che misurano il valore di esse rispetto a diverse altre valute di riferimento (come il dollaro americano, l’euro, la sterlina britannica, il franco svizzero); i due, pertanto, possono essere considerati come indici. Andiamo ora ad analizzare il tasso di cambio CAD/JPY:
Dal punto di vista settimanale, la figura soprastante lascia pochi dubbi: • Il tasso di cambio è fortemente rialzista da marzo del 2020; il trend si è sviluppato lungo un supporto dinamico testato svariate volte da minimi via via crescenti. In Q4 2022 e Q3 2023 il prezzo ha raggiunto valori che non testava dal lontano dicembre del 2014 (a 106.5 ¥); quella resistenza è ora la struttura più importante (su TM weekly)
Diamo uno sguardo al grafico giornaliero, ricco di figure tecniche:
La prima figura che balza all’occhio è un cup & handle rialzista (in italiano, tazza e manico); esso ha avuto inizio il 20 ottobre 2022. All’interno della tazza è individuabile un doppio minimo che da cui successivamente, da manuale di analisi tecnica, si è sviluppato un nuovo impulso rialzista; il prezzo ha successivamente realizzato il manico, rotto al rialzo due settimane dopo la formazione. Nelle ultime settimane è individuabile un triangolo ascendente (accompagnato da una compressione di volatilità). Il prezzo è ora ai massimi dal 2014.
2. LA DIVERGENZA TRA POLITICHE MONETARIE Perché questa netta supremazia del dollaro canadese? I motivi sono presto spiegati con l’applicazione dell’analisi intermarket e macroeconomica: • L’enorme divergenza tra politiche monetarie del Canada e del Giappone Osserviamo la figura seguente:
I tassi del Canada sono pari al 5%, mentre quelli applicati dalla Bank of Japan addirittura negativi, al -0.1%. Questa netta divergenza è visualizzabile nella grafica successiva, dove è rappresentato lo spread tra i due tassi di interesse (al +5.1%).
Un modello migliorare per rappresentare graficamente la divergenza stessa è quello di realizzare un altro spread, correlato positivamente allo spread tra i tassi di interesse: quello tra il rendimento a 2 anni del titolo di stato canadese e il rendimento alla stessa scadenza del titolo giapponese.
Perché i due spread raffigurati sono correlati positivamente? I bond presentano il rischio “tassi di interesse”; più essi vengono alzati e più il prezzo delle obbligazioni tende a soffrire con relativo…rialzo del rendimento. Dei titoli alle diverse scadenze (della curva dei rendimenti) quello a 2 anni è tra i più influenzati dalle aspettative di politica monetaria. In particolare: • Ad aspettative di politica monetaria restrittiva, il rendimento del bond tenderà a rafforzarsi • Ad aspettative opposte, tenderà ad indebolirsi
Tutto ciò significa che: • Se le aspettative di politica monetaria saranno più restrittive per il Canada rispetto al Giappone, allora CA02Y (rendimento del bond canadese a due anni) si rafforzerà più di JP02Y (rendimento del bond giapponese alla stessa scadenza) • Ad aspettative opposte accadrà il contrario, con JP02Y a sovraperformare CA02Y
È importantissimo capire che: • Lo spread tra i tassi di interesse è frutto di un’operazione matematica • Lo spread tra i rendimenti, al contrario, esplicita quello che il mercato si aspetta nell’immediato futuro
Ecco, quindi, che uno spread è leading indicator dell’altro!
La prossima grafica chiarifica che il tasso di cambio CAD/JPY è catalizzato dalle aspettative sugli interest rates dei due Stati:
Per coloro che non capiscono le dinamiche dietro a questa correlazione positiva: • Più una banca centrale aumenterà i tassi di interesse e più aumenteranno i rendimenti offerti dagli asset denominati in quella valuta; un esempio? Le obbligazioni! Più esse offriranno alti rendimenti e più saranno attraenti per gli investitori che, per acquistarle, venderanno la loro valuta per acquistare quella nella quale esse sono denominate aumentando di fatto…la loro domanda! Per quest’ultimo punto e, soprattutto, per la legge di domanda e offerta, una valuta tenderà ad apprezzarsi. Considerando i differenziali di rendimento offerti dai due Stati, ne deriva la correlazione positiva tra tasso di cambio e spread; tuttavia, il dollaro canadese potrebbe essere rafforzato ulteriormente da un'altra dinamica!
3. DOLLARO CANADESE E PETROLIO: UNA CORRELAZIONE DA RICORDARE Di seguito è possibile osservare la correlazione positiva esistente tra CAD e prezzo del petrolio:
Il titolo del paragrafo ha esordito con un “ricordare”; in effetti, il binomio CAD-petrolio è uno dei più conosciuti nel mondo forex. Perché? Proviamo a spiegarlo. Secondo l’International Energy Agency (IEA), nel 2020 il Canada: • Era il quarto paese produttore di petrolio (255 milioni di tonnellate, il 6% del totale) ed il quarto paese esportatore (154 milioni di tonnellate, il 7.5% del totale) Le esportazioni canadesi, come riporta il sito di Trading Economics, valgono il 30% del PIL:
L’immagine successiva mostra i principali partner commerciali del Canada; di spicco gli Stati Uniti d’America.
Quanto impattano le esportazioni di petrolio sulle esportazioni totali? Eseguendo un rapido calcolo, il 14% circa:
Ovviamente, all’aumentare del prezzo del crude oil, aumenteranno i guadagni derivati dalle esportazioni della materia prima energetica stessa:
Tutto questo avrà un impatto sul PIL totale. Infatti, considerando la sua formula di calcolo con il metodo della spesa:
PIL = C + I + G + (EX – IM)
Dove: C: Consumi I: Investimenti G: Spesa pubblica EX: Esportazioni IM: Importazioni Più aumenterà il valore delle esportazioni, più salirà la differenza tra EX – IM e (trattandosi infine di una somma) più si rafforzerà il prodotto interno lordo. Ecco quindi spiegata la correlazione positiva tra dollaro canadese e prezzo del petrolio: • All’aumentare delle esportazioni (e del prezzo) di petrolio il PIL canadese tenderà a rafforzarsi e, di riflesso, la valuta tenderà ad apprezzarsi • Al diminuire delle esportazioni e del prezzo del crude oil il PIL del Canada tenderà ad indebolirsi con associato deprezzamento della valuta È importante ricordare che una valuta non è influenzata unicamente dai tassi di interesse, ma anche dalle condizioni economiche di un Paese.
4. I GRAFICI DA OSSERVARE IN OTTICA SPECULATIVA: CL1!, CA02Y-JP02Y E RELATIVE CORRELAZIONI Andiamo ora a studiare la correlazione tra petrolio e CAD a livello giornaliero:
La valuta e la materia prima sono (e sono stati) correlati positivamente negli archi di tempo indicati dai rettangoli di colore verde. Andiamo ora ad osservare la correlazione CAD/JPY e CL1!:
Essa, nell’ultimo periodo, appare fortemente positiva (ad altissimi valori, +0.88). L’analisi ha esordito con un: “Il cambio CAD/JPY era ed è rialzista. Ma come sarà?”
Rispondiamo osservando le prossime figure:
• Sarà rialzista se il prezzo del petrolio e lo spread continueranno ad essere rialzisti, a patto che le correlazioni continueranno a mantenersi stabili, ai valori osservati Se si eviterà una recessione globale e si materializzasse il famoso “soft landing” sarà probabile osservare un rialzo generalizzato dei tre protagonisti
• Il petrolio sarà sostenuto al rialzo da un aumento della domanda globale
• I rendimenti canadesi continueranno ad essere superiori a quelli giapponesi. Al momento, personalmente (e per la mia operatività), non andrò alla ricerca di entrate short, perché non avrei dei vantaggi (viste e considerate le correlazioni). Osservate dunque quei grafici, potrebbero indicarvi la via da seguire. E se invece si materializzasse una contrazione economica?
5. IL CAMBIO CAD/JPY IN UNA POTENZIALE RECESSIONE Che prestazioni ha registrato lo Yen nelle ultime due recessioni?
• + 11% circa nella recessione del 2020 • Quasi il +30% in quella del 2008 Perché queste performance? • Lo yen è considerata una valuta rifugio, ossia un asset in cui gli investitori ricercano “protezione del capitale” durante momenti di forte incertezza economica (da qui la correlazione diretta VIX – YEN, osservabile nelle due grafiche precedenti). Il motivo per il quale la valuta agisce da porto sicuro è semplice: • Abbiamo citato svariate volte la parola “rendimenti”; ebbene, maggiore è il rendimento offerto da un asset, più grande sarà il rischio al quale l’investitore si esporrà acquistandolo. Durante momenti di incertezza economica, definita di “risk off”, gli investitori andranno a caccia di asset dal basso rischio e, quindi, dal basso rendimento. Un Paese in grado di offrire rifugio è proprio il Giappone, caratterizzato da obbligazioni con quelle qualità. Più acquisti di quei bond (bond sovrani, per intendere) si verificheranno, tanta più domanda di yen giapponesi ci sarà, con annesso apprezzamento della valuta (per la dinamica spiegata precedentemente).
Le due figure successive concentrano l’attenzione proprio su questo aspetto:
Nelle ultime due recessioni il rendimento del decennale giapponese ha visto dei ribassi: • Questo aspetto, per il rapporto inverso rendimento – prezzo dei bond, sottolinea l’acquisto di quell’asset rifugio, con annesso rafforzamento della valuta Concludiamo l’analisi rispondendo dunque alla domanda “se si materializzasse una contrazione economica”? Personalmente, mi aspetterei questo: • Il prezzo del petrolio, OPEC permettendo, tenderà a deprezzarsi per un indebolimento della domanda globale Lo spread CA02Y-JP02Y inizierà probabilmente a contrarsi, infatti: • La banca centrale canadese inizierà un processo di taglio dei tassi (per favorire la ripresa dell’economia), con annesso ribasso del rendimento a 2 anni; la banca centrale giapponese probabilmente no. Il motivo? La sua politica monetaria è già caratterizzata da tassi di interesse negativi! Le ultime due grafiche mostrano le prestazioni di CAD/JPY durante le ultime due recessioni: • -13% nel 2020 • -45% nel 2007-2009
Domanda delle domande: “E se il cambio CAD/JPY, al contrario delle aspettative, diventasse uno dei migliori short del 2024?” E voi che ne pensate? Per qualsiasi domanda utilizzate la sezione commenti. A presto!
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