Stati Uniti: vendite al dettaglio confermano resilienza economia

Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta positiva. Archiviata l’inflazione statunitense di gennaio, gli investitori si sono concentrati sul dato inglese, che si è attestato al 10,1%, in calo rispetto al precedente 10,5% e al 10,3% atteso dagli analisti censiti da Bloomberg. La rilevazione core, che esclude le componenti più volatili, è scesa al 5,3% dal 5,8% precedente. Intanto, Pablo Hernandez de Cos, Presidente della Banca centrale spagnola, ha detto che i dati sull’inflazione europea sono incoraggianti, ma l’istituto centrale dovrà prestare attenzione agli sviluppi macroeconomici. Rimanendo in Europa, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato il decimo pacchetto di sanzioni alla Russia, che dovrebbe essere presentato il 24 febbraio e avrebbe un valore complessivo di 11 miliardi di euro. Lato materie prime, l’International Energy Agency ha alzato le stime sulla domanda globale di petrolio di 500mila barili al giorno per il primo trimestre e di circa la metà per il resto dell’anno. I consumi dovrebbero quindi salire di 2 milioni di barili al giorno a 101,9 milioni di barili al giorno. L’agenzia ritiene che la riapertura cinese giocherà un ruolo importante nel sostenere la richiesta. Nella prima parte dell’anno comunque, gli esperti ritengono che il mercato sarà in surplus, in primis per via della produzione russa. Infine, per quanto riguarda i dati macroeconomici, è da segnalare che le vendite al dettaglio degli Stati Uniti di gennaio sono salite del 3%, ben oltre le stime all’1,9%. Per la rilevazione, si tratta dell’incremento più grande da marzo 2021.
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