Prime informazioni dal Fomc ieri sera, mentre si attendono le parole di Powell venerdi al simposio di Jackson Hole, sulla strada che sta intraprendendo l’economia USA e le contro mosse della banca centrale. Sembra proprio sia giunto il momento di dare un taglio, un taglio con il passato, un taglio al costo del denaro , un taglio all’idea di continua crescita dell’economia USA! Secondo quanto si riporta nei verbali pubblicati ieri, diversi membri del Board della FED avrebbero voluto un taglio del costo del denaro di 25Bp già nella scorsa riunione di Luglio, da allora i dati che sono giunti dall’economia USA non sono stati poi cosi incoraggianti , a aprtire dai PMI del mondo service a finire al mercato del lavoro, pertanto non sembrano sussistere più motivazioni per rimandare l’inizio del ciclo di taglio tassi. Nel focus della FED resta la crescita economica USA , per la quale si abbassano le stime future e sulla quale grava ora un meno teso mercato del lavoro , dobbiamo infatti considerare non solo l’aumento già confermato della disoccupazione, ma anche le correzzioni dei dati letti sino ad oggi. Secondo il BLS i dati sui NFP vanno rivisti di circa 800K unità in meno negli ultimi 12 mesi, pertanto i livelli di disoccupazione potrebbero uscire ben superiori ai precedenti nella prossima lettura di Settembre. Il FOMC sembra dunque dare per scontato un primo taglio tassi a settembre, ma è anche vero che un correttivo di soli 25Bp al momento sembra la soluzione più condivisa all’interno del board sebbene molti analisi ritengono che per approdare ad un soft landing sia necessario un’intervento piu deciso con almeno 2 tagli da 50bp entro il 2024. In definitiva si approda al tanto atteso inizio del ciclo di allentamento monetario, il focus resta la determinazione della Fed e la preoccuapazione per un rallentamento dell’economia USA che potrebbe palesarsi in tagli tassi da 50Bp, l’inflazione oramai non lontana dai target sembra ora un dato secondario
FOREX Innegabile la caduta del biglietto verde, sul quale gravava il rallentamento della congiuntura macroeconomica uSA e la prospettiva di tagli tassi che rendono il dollaro meno appetibile agli occhi degli investitori. Dollar index cosi cade nnelle quotazioni ai minimi di 53 settimane sui primi suppporti già richiamati di 100.894 area dalla quale possiamo attenderci anche dei dovuti storni rialzisti. In ovvia correlazione tutta le majors sui massimi, attenzione per la moneta unica che ha giovato grandemente della caduta del dollaro , sovraperformando il biglietto verde di circa il 3.5% da inizio luglio ad oggi, passando da 1.07 a 1.11 , rally di certo dettato piu dalla debolezza di dollari che da forza di euro, dove i dati non sembrano poi essere cosi migliorati negli ultimi 2 mesi, pertanto respiri del dollaro si potrebbero tramutare in cadute di eurusd. EQUITY Azionario che prosegue il suo recupero rialzista, stamattina a far notizia è il settore bancario asiatico, che a dipsetto di ogni previsione, vede sovraperformance e grande interesse degli investitori grazie alle aspettative di sostegno da aprte del governo cinese e soprattutto per mancanza di alternative. Salgono ancora i listini europei con il dax che tocca quota 18546 pnt , masismi di fine luglio che sanciscono il recupero totale delle perdite vista ad inizio agosto… la tempesta è alle spalle. Negli USA il Nasdaq ferma la sua corsa rialzista a 19990 pnt, alle porte dei 20 000 pnt che restano ora la porta di accesso ai massimi storici visti nel luglio 2024. COMMODITY Per il mondo commodity poniamo attenzione al WTI che torna sotto i 72$ a testare la trend line supportiva di medio periodo. Sembra ora in difficoltà l’Opec+ nel sostenere le quotazioni del petrolio contro i timori di un calo profondo della domanda e soprattutto a fronte di un surplus di offerta messa in campo dai paesi non opec. I primi supporti restano ora 70.72$ e 69.50$
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