Le borse europee, soprattutto quella francese, hanno cominciato la settimana scorsa a risentire pesantemente delle turbolenze politiche, una onda d’urto derivante dallo scioglimento dell’Assemblea nazionale da parte del Presidente Francese Emmanuel Macron, che ha indetto elezioni anticipate il prossimo 30 giugno. Vi sono timori per una possibile vittoria della destra estrema, che secondo alcuni, potrebbe potenzialmente portare anche alla disgregazione dell’Eurozona, al netto della sofferenza delle finanze pubbliche. La borsa ha perso il 2.7% solo venerdì, trascinando con sé anche altri listini europei, come il Dax.
Sul fronte dei dati, il tasso di inflazione annuale è salito al 2,3% a maggio, ed è stato rivisto al rialzo rispetto alle stime preliminari e al minimo in oltre due anni e mezzo di aprile pari al 2,2%. Quasi tutti i settori sono stati sotto pressione, con i titoli finanziari in forte calo; Société Générale, Axa, Crédit Agricole e BNP Paribas hanno perso dal 3,7% al 5,5%. Questa settimana il CAC 40 ha perso il 6,1%, cancellando i guadagni da inizio anno e segnando il calo settimanale più grande da marzo 2022.
USA, LE BORSE IGNORANO LE TENSIONI
Per contro, negli Stati Uniti, i listini rimangono vicini ai massimi anche se, venerdì, l'indice S&P 500 ha terminato la sua serie di quattro chiusure record consecutive, chiudendo leggermente in ribasso, mentre il Dow è sceso di 57 punti, e il Nasdaq ha guadagnato lo 0,1% estendendo la sua serie record di chiusura a 5. Il sentiment del mercato è stato inaspettatamente frenato dall'indice della fiducia dei consumatori del Michigan, sceso ai minimi su sette mesi con un aumento delle aspettative di inflazione per i prossimi cinque anni. La maggior parte dei settori ha chiuso in rosso, ad eccezione dei servizi tecnologici e di comunicazione, che, come al solito, hanno evidenziato il segno più. Per la settimana, l'S&P 500 è salito dell'1,8%, il Nasdaq ha guadagnato il 3,6% e l'indice Il Dow Jones è sceso dello 0,6%.
VALUTE
Sul mercato dei cambi, l’avversione al rischio si è fatta sentire, attraverso un generale rafforzamento del biglietto verde contro le principali concorrenti, in particolar modo contro euro, sceso tutta la settimana contro dollaro. Da 1.0850 siamo scesi a 1.0650 e solo in serata venerdì abbiamo assistito ad un recupero verso 1.0700. Ma la tensione resta alta e fino a quando non si sarà votato in Francia, sarà molto difficile assistere ad un recupero della moneta unica.
Pertanto, la strategia, a meno di notizia che cambino tale scenario, è e rimane quella di vendere su ogni correzione dell’euro. Ma lo stesso discorso sembra valere, anche se con minore intensità, sulle altre valute, Gbp, Aud, Nzd, mentre rimangono in piena forza il dollaro ma anche il franco svizzero che contro euro, va ricordato, ha guadagnato quasi 400 pip in meno di tre settimane, da 0.9928 a 0.9525 sul cambio EurChf con l’Snb che pare impotente. UsdJpy stabile in area 157.00 158.00 con timori per la possibile presenza della Boj, che a 158.00 sembrerebbe aver messo ordini di vendita, visto l’andamento della price action venerdì scorso.
DATI USA
La fiducia dei consumatori redatta dall’Università del Michigan Uniti è scesa per il terzo mese consecutivo a 65,6 a giugno 2024, il livello più basso da novembre, e ben al di sotto delle previsioni di 72. Nel complesso, i consumatori percepiscono pochi cambiamenti nell’economia da maggio. Tra gli aggregati, le current conditions, sono scese a 62,5 da 69,6 mentre quello delle aspettative, è sceso a 67,6 da 68,8. Infine, le previsioni di inflazione per l’anno prossimo sono rimaste invariate al 3,3%, mentre quella quinquennale è salita al 3,1% dal 3%.
Anche i prezzi delle importazioni, sempre negli Stati Uniti, sono diminuiti dello 0,4% rispetto al mese precedente, nel maggio del 2024, il primo calo dell’anno, contro le aspettative del mercato di un aumento dello 0,1%. I prezzi delle importazioni di carburante sono diminuiti del 2% nel periodo, seguendo la debolezza dei mercati energetici globali nel periodo in cui i costi delle importazioni di petrolio sono diminuiti dell'1,7%. I dati quindi, al di là delle dichiarazioni dei rappresentanti del Board della Fed, evidenziano un calo della congiuntura, di cui gli stessi, non potranno non tener conto nelle valutazioni periodiche in occasione delle decisioni di politica monetaria. Il mercato di fatto già sconta comunque due ribassi, a settembre e a novembre.
SETTIMANA ENTRANTE
La settimana che comincia a breve sarà interessante per la presenza di dati chiave, quali le vendite al dettaglio, il PMI manifatturiero e dei servizi, la produzione industriale, l’avvio di nuove costruzioni, i permessi di costruzione e le vendite di case esistenti negli Usa. Inoltre, i soliti interventi verbali dei diversi funzionari della Federal Reserve. A livello globale, attesa per le decisioni delle banche centrali in Australia, Brasile, Cina, Norvegia, Svizzera e Regno Unito, con probabile alta volatilità sui tassi di cambio di Aud, Chf, e Gbp.
Ma è anche la settimana delle pubblicazioni dei Pmi dei vari settori manifatturieri e dei servizi in Australia, Giappone, India, Francia, Germania, Area Euro e Regno Unito. Nel Regno Unito, per non farci mancare nulla, saranno pubblicati i dati sull’inflazione, sulla fiducia dei consumatori e sulle vendite al dettaglio. Anche l'indice ZEW del sentimento economico tedesco sarà un punto focale. La Cina rilascerà una serie di importanti dati economici, tra cui la produzione industriale, le vendite al dettaglio, e il tasso di disoccupazione.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
המידע והפרסומים אינם אמורים להיות, ואינם מהווים, עצות פיננסיות, השקעות, מסחר או סוגים אחרים של עצות או המלצות שסופקו או מאושרים על ידי TradingView. קרא עוד בתנאים וההגבלות.
המידע והפרסומים אינם אמורים להיות, ואינם מהווים, עצות פיננסיות, השקעות, מסחר או סוגים אחרים של עצות או המלצות שסופקו או מאושרים על ידי TradingView. קרא עוד בתנאים וההגבלות.