Buongiorno ragazzi, ieri sono usciti gli attesissimi dati sull’inflazione americana; il dato ha visto un incremento ad ottobre del +6,2%, la più grande impennata in più di 30 anni.
Come ho precisato nella precedente idea, mi piace sempre vedere dal punto di vista grafico come reagiscono i mercati; non mi soffermo a guardare solamente i benchmark come l’S&P500 o il Nasdaq, ma in particolare gli indici seperati, utilizzando diversi etf che vi riporto sotto:
- XLF (SETTORE FINANZIARIO)
- XLE (SETTORE ENERGETICO)
- XLB (SETTORE DEI MATERIALI)
- XLI (SETTORE INDUSTRIALE)
- XLRE (SETTORE REAL ESTATE)
- XLK (SETTORE TECNOLOGICO)
- XLY (SETTORE CONSUMER DISCRETIONARY)
- XLP (CONSUMER STAPLES)
- XLU (SETTORE UTILITIES)
In giornate come quella di ieri la volatilità tende sempre ad alzarsi, non dimentichiamo che il dato sull’inflazione è sempre stato uno dei più importanti, specie in questo momento, dal momento che le decisioni di politica monetaria della FED si baseranno anche su di essa.
Detto questo, ho notato come, all’uscita del dato, il rendimento sul decennale americano a 10 anni (US10Y) si schizzato per aria, chiudendo a fine giornata a valori di 1,553% (segnando un +7,92%). Perché è successo ciò? Avevo spiegato perché gli investitori acquistano obbligazioni (che possono essere anche a 1,2,3,5,7,20 e 30 anni): ciò accade quando, in questo caso, vedono attraverso i loro “studi” un’economia stabile o, per meglio dire, una crescita economica (un’espansione). Quest’ultima, però, dev’essere necessariamente accompagnata da un’inflazione non alta ma stabile, sul 2% o poco superiore, per un semplice motivo: essa erode i guadagni futuri, perché, se ci pensiamo bene, se aggiustassimo il rendimento di un’obbligazione (o premio) all’inflazione futura (se acquistiamo obbligazioni a 10 anni, dovremmo andare ad aggiustare il rendimento all’inflazione prossima di 10 anni), non otterremo granchè di premio, specie se l’inflazione fosse alta. E infatti, come è stato il dato sull’inflazione ieri? Il più alto degli ultimi 30 anni; gli investitori quindi, per paura di detenere obbligazioni a 10 anni (per paura quindi di vedere il loro premio eroso dall’inflazione futura) hanno scaricato queste ultime, facendo schizzare per aria il loro rendimento.
Spiegato ciò, vi riporto nei due grafici la correlazione esistete tra i rendimenti delle obbligazioni a 10 anni con il settore tecnologico (a sinistra) e con il settore finanziario (a destra). Vi siete chiesti perché il settore tecnologico ha perso il -1,67% mentre quello finanziario solo il -0,17%?
C’è una spiegazione a tutto. Il motivo sta nel fatto che i due settori reagiscono diversamente ai tassi di interesse e ai dati sull’inflazione. Innanzitutto, la gran parte delle aziende del settore XLK sono growth, ossia aziende che hanno le loro revenue spostate nel futuro; ciò significa che gran parte dei loro profitti sono reinvestiti per poter espandere l’azienda, a differenza delle aziende value che invece hanno le loro grandi revenue focalizzate nel presente ma non hanno tanto spazio di crescita; chiaramente le tecnologiche, avendo le loro revenue focalizzate nel futuro, sono molto più soggette ad un’inflazione alta, in quanto erode i guadagni futuri come spesso ho ripetuto. Questo è il motivo principale per cui le aziende dell’etf tecnologico hanno perso così tanto.
Il settore finanziario, contrariamente, ci sguazza con un’inflazione di questo tipo. Il motivo? Pensiamoci bene: qual è il miglior modo (per una banca centrale) per combattere l’inflazione? L’innalzamento dei tassi di interesse; parte dei guadagni del settore bancario e finanziario da cosa dipendono? Dai prestiti che loro concedono (attenzione però, non tutte le aziende di XLF basano i loro guadagni su questo modello, ma vengono comunque trasportate da esso). Se i tassi di interesse sono più alti, chiaramente tali aziende andrebbero a guadagnarci concedendo prestiti, aumentando le loro revenue e attirando investitori.
Spero di essere stato abbastanza chiaro spiegando il motivo per cui XLF non abbia avuto uno storno abbastanza accentuato.
Nei grafici condivisi vi ho mostrato come gli asset siano correlati, uno in maniera positiva (XLF) e uno in maniera negativa (XLK).
Detto questo, vi siete chiesti ieri dove siano finiti i soldi degli investitori? Vi consiglio di guardare il grafico dell’oro. Avete visto cosa ha fatto ieri? Un +0,94%, andando a rompere la struttura a 1832$ e andando a sfiorare quella di 1873$. Questo perché? Perchè l’Oro ha agito da bene rifugio di brevissimo termine. Sono curioso di vedere cosa mostrerà nei tempi a venire: forza o debolezza?
Solo guardando i grafici lo capiremo.
Spero l’idea vi sia piaciuta, Matteo Farci.
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