Con i mercati dei paesi sviluppati che realizzano nuovi massimi, uno dei doveri dell’investitore e dell’analista tecnico, oltre a provare ad individuare i trend dominanti, è quello di andare a trovare settori o mercati che possono rappresentare un’opportunità nel futuro.
Da diverso tempo, malgrado le difficoltà strutturali note ai più, considero il mercato cinese in una fase favorevole all’accumulazione graduale di posizioni.
I dati macro ci raccontano di una situazione difficoltosa, riduzione del prodotto interno lordo in Q3 al 4,9%, inferiore rispetto alle aspettative ed al Q2 in cui era pari al 7,9%, inflazione costante, tasso d’interesse di riferimento al 3,85% (uno dei tassi più bassi per la storia economica Cinese), pericolo di bolla immobiliare.
Analizzando l’ETF “XTRACKERS MSCI CHINA”, fondo passivo che offre un’esposizione ad aziende cinesi di grande e media capitalizzazione (con circa 741 partecipazioni) possiamo notare il completamento di un pattern “testa e spalle”, tipica figura d’inversione, che porta ad un ritracciamento di circa il 30% rispetto ai massimi precedenti.
Da luglio 2021, notiamo come i prezzi sembrano voler consolidare in un range ben definito. E’ durante questi consolidamenti che si gettano le basi per la continuazione del trend in corso o per una graduale inversione.
In ottica di diversificazione di portafoglio e volendo evitare l’investimento in singole aziende cinesi, sto cominciando ad espormi per il tramite di questo ETF settoriale.
Sia chiaro, non è mia usanza mediare su titoli in perdita, tuttavia si tratta di uno strumento molto diversificato (oltre 700 partecipazioni) relativo ad uno dei mercati e delle nazioni più influenti al mondo e sul quale costruisco una precisa strategia di ingressi, con una quota percentuale del mio capitale che in massima esposizione non sarà superiore al 7,5% e con orizzonte temporale ampio.