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Fed, Coronavirus e Trimestrali FACCIAMO UN RECAP MATTUTINO ๐Ÿ˜‰

Fed, Coronavirus e Trimestrali, sono questi tre i catalyst della giornata odierna ed i drivers delle principali asset class.
La riunione della FED ha aggiunto poco a quanto il mercato si aspettasse. Quello che emerge dalle parole di Powell eโ€™ che la FED eโ€™ sempre piuโ€™ โ€œossessionataโ€ dallโ€™inflazione. Il comunicato ha subito una variazione importante:

The Committee judges that the current stance of monetary policy is appropriate to support sustained expansion of economic activity, strong labor market conditions, and inflation returning to near the Committee's symmetric 2 percent objective.

La Fed non si accontenta piuโ€™ di stare vicina al 2%, ma vuole che lโ€™inflazione vada AL 2%. Tale correzione del comunicato eโ€™ stata voluta per dare enfasi a questo fatto. La FED vuole aumentare le aspettative di inflazione per evitare che il debole trend di inflazione attuale possa abbassare anche le aspettative di inflazione futura con gli effetti devastanti che tale processo vizioso comporta. Noi europei lo conosciamo ormai da tempo.
Ma la FED eโ€™ riuscita nel suo intento? Non direi.
Il tasso break even a 10 anni che riflette la differenza di rendimento tra i bond a 10 anni e gli inflation link ha scontato una certa dose di scetticismo sulla capacitaโ€™ della FED di muovere al rialzo le attese di inflazione.
Tuttavia, quello che ha scontato il mercato monetario eโ€™ una maggiore probabilitaโ€™ di assistere ad un taglio dei tassi questโ€™anno. Il rendimento dei bond a 2 anni eโ€™ sceso allโ€™ 1.42%, ancora piuโ€™ sotto il rendimento dei FED funds.

In sintesi, iniziamo la seduta odierna con la consapevolezza che al momento la FED eโ€™ piuโ€™ preoccupata per lโ€™inflazione che per la crescita (definita ancora solida). Tuttavia, la FED rimarraโ€™ vigile e monitoreraโ€™ attentamente gli sviluppi legati alla diffusione del Coronavirus.
In merito al piano di acquisto dei titoli di stato a breve termine, esso continueraโ€™ ad essere implementato.

Altro catalyst della giornata eโ€™ il Coronavirus. I casi continuano ad aumentare ed hanno superato le 7000 unitaโ€™. Le morti sono oltre 130. Questi i dati delle fonti โ€œufficialiโ€. Alcuni sostengono che i numeri โ€œveriโ€ siano molto piuโ€™ elevati.
Attesa per oggi la pronuncia del WHO in merito alla dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria mondiale.
Nel frattempo, continua ad allungarsi la lista di societaโ€™ che chiude negozi, attivitaโ€™, processi produttivi e spostamenti in Cina. Lโ€™impatto macro di questa epidemia eโ€™ sempre piuโ€™ tangibile.

Ma questa mattina, stanchi di annoiarvi con le statistiche sul Coronavirus, vorremmo dedicare un poโ€™ piuโ€™ di tempo allโ€™analisi dei dati micro, soffermandoci sulle trimestrali di Microsoft, Tesla e Facebook.
Microsoft continua a pubblicare ottime trimestrali. Nel periodo concluso a dicembre ha prodotto un fatturato di 36.9 miliardi di USD, registrando una crescita del 14% rispetto allโ€™anno precedente. Le attese degli analisti erano per 35.7 miliardi di USD. Positivo anche lโ€™andamento degli utili che si sono attestati a 1.51 USD per azione ben sopra le attese a 1.32 USD. A trainare il business di Microsoft, ancora una volta il business del Cloud su cui la societaโ€™ continua a lottare per rubare quote di mercato alla concorrente Amazon. La sigla di due importanti contratti, uno con il Pentagono e uno con KPMG ha consentito al business di โ€œAzureโ€ di crescere del 62%. Positivo anche lโ€™andamento delle vendite del pacchetto office (+27%). Le due divisioni hanno registrato una crescita combinata del 39% ed un aumento della marginalitaโ€™ di 5 punti percentuali. (da 62% a 67%).
Il manager si eโ€™ mostrato particolarmente costruttivo per lโ€™andamento del prossimo trimestre pur se ha evidenziato la possibilitaโ€™ di un rallentamento della divisione Computer data lโ€™esposizione della stessa al possibile rallentamento della produzione di componenti in Cina.

Ha poi pubblicato la trimestrale Tesla.
I numeri sono stati nuovamente molto positivi e hanno spinto gli hedge fund a chiudere con maggiore veemenza le posizioni short sul mercato After Hour. Sappiamo che Tesla eโ€™ uno dei titoli piuโ€™ shortati a Wall Street e che negli ultimi mesi il prezzo delle sue azioni ha beneficiato di un processo inarrestabile di short squeeze in cui โ€œi cortiโ€ sono corsi alla chiusura delle loro posizioni.
Catalyst principale delle posizioni short era il forte scetticismo mostrato dal mercato sulla situazione finanziaria della societaโ€™. Negli ultimi due trimestri Tesla ha dato la prova concreta di riuscire ad uscire dal tunnel finanziario su cui era entrata negli anni passati e riuscire ad uscirne a testa alta.
La societaโ€™ ha prodotto 1 miliardo di USD di cash flow ed eโ€™ in grado di ridurre progressivamente il debito grazie ai flussi di cassa generati dalla gestione corrente, senza quindi la necessitaโ€™ di ricorrere nuovamente al mercato. Questo pesa.
Inoltre, la societaโ€™ ha anticipato a marzo la produzione dei modelli Y aumentando a 500.000 il numero stimato di auto che verranno prodotte nel 2020. Si tratterebbe di un balzo del 35%.
Questi i dati pubblicati ieri.
Infine, Facebook.
Me lo diceva mio figlio che facebook ormai eโ€™ โ€œroba da vecchiโ€โ€ฆ beh.. stando ai numeri, ancora una volta ha ragione lui. โ˜น
La crescita della societaโ€™ ha il fiatone. Essa si eโ€™ attestata al 25% nel quarto trimestre dellโ€™anno. Trattasi del piuโ€™ basso tasso di crescita da sempre. I ricavi si sono attestati a 21.10 miliardi di USD sul trimestre, sopra le attese degli analisti, ma non sufficienti a creare entusiasmo tra gli operatori. Il titolo eโ€™ sceso del 7% sul mercato AH.
Ammontano ormai a 2.89 miliardi gli utenti attivi mensili di FB, di cui gran parte nelle regioni di USA e Canada. Il problema di FB eโ€™ fisiologico e se vogliamo eโ€™ simile a quello di Apple. Mano a mano che FB diventa sempre piuโ€™ popolare eโ€™ sempre piuโ€™ difficile e costoso aggiungere clientela. Un cliente in piuโ€™ costa sempre di piuโ€™.
E lo dicono i dati sulle spese. Esse sono salite del 34% nel trimestre concluso a dicembre.
Altro problema che incontra FB eโ€™ legato allโ€™aumento delle restrizioni in materia di privacy e protezione dei dati personali. Lโ€™introduzione di nuove normative in Europa e in California hanno creato non pochi paletti operativi alla societaโ€™.
In Sintesi, FB rimane una solida societaโ€™ ma che si avvicina sempre piuโ€™ ad un processo di maturazione del proprio business. Questo potrebbe portare il mercato a prezzare il titolo con multipli di borsa meno elevati dato il minore potenziale di crescita futura. Questo eโ€™ quello che ha fatto il mercato nella seduta AH di ieri. Il titolo ha subito unโ€™importante flessione.

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