I verbali della Fed non piacciono ai mercati ieri, spero in una reazione oggi.
A Wall Street si dice:
“ Il successo è un processo di ricerca continua di risposte a nuove domande."
John Templeton
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
I verbali della Fed pubblicati ieri alle 20 ora italiana, ma che per gli Stati Uniti corrispondono alle 02:00 pm di New York hanno catalizzato la già precaria situazione azionaria dei prezzi, spingendo la volatilità in ribasso sia nel mercato azionario sia nel mercato del credito. Gli operatori del mercato hanno svalutato il valore sia di azioni che di obbligazioni mano a mano che i verbali venivano pubblicati. I traders ieri hanno continuato a premere il tasto “Sell” presi dall'ansia ancora una volta dall'atteggiamento federale di una politica aggressiva.
Cercando positività nella negatività attuale, nonostante l'evidente volatilità della sessione, i prezzi delle azioni sono riusciti a resistere a livelli critici di supporto tecnico. L'S&P 500 ha rotto marginalmente la media mobile a 200 giorni è vero, ma invece ha resistito il livello di ritracciamento del 50% dai massimi del 2022 ai minimi.
I sistemi di acquisto preparati al computer, e tarati su livelli tecnici importanti sui grandi titoli tecnologici e sui titoli ad altissima crescita, opportunamente piazzati sui livelli chiave di Fibonacci, sono stati in grado di reggere la pressione nel resto del pomeriggio. La buona notizia secondo me, e spero di non sbagliarmi, è che le implicazioni della proposta di restringimento quantitativo incredibilmente aggressivo della Fed (riduzione del bilancio) hanno aggiunto certamente ulteriore pressione al già pesante mix di incertezze di mercato degli investitori, ma se interpreto bene il mercato mi sembra che i prezzi azionari attuali abbiano già scontato molto, (se non tutto), questo scenario.
Questo aspetto del mercato che anticipa sempre le aspettative, va capito bene da chi vuole fare trading perché se così è i prezzi da questo livello non dovrebbero scendere a capofitto ma anzi reagire. I commenti sorprendentemente aggressivi di Lael Brainard, vicepresidente della Fed, circolati nella giornata di lunedì sono stati rafforzati dai verbali della Fed di ieri.
I verbali della Fed hanno divulgato la mappa monetaria sempre più aggressiva del FOMC su come affrontare il problema dell'inflazione senza nessun indugio.
La proposta della Banca Centrale di aumentare i tassi e di impiegare un "aggressivo" deflusso del bilancio già il mese prossimo ha fatto impazzire il sempre più illiquido mercato obbligazionario statunitense dopo aver chiuso il primo trimestre con la sua peggiore performance trimestrale in oltre 40 anni nel primo trimestre.
L'interruzione di acquisti mensili di 80 miliardi di dollari di titoli del Tesoro USA da parte della Fed, unito a un mix di fattori di paura macro guidati dai titoli, ha spinto i market-maker che forniscono liquidità a correre ai margini (in tutte le classi di attività), permettendo ai titoli del Tesoro USA di muoversi alla velocità della luce.
I Treasury statunitensi sostengono l’intera economia americana (così come ogni asset in essa presente), e l'eccessiva volatilità che stanno vivendo si sta ripercuotendo sulle azioni definite “growth” che sono quelle più a rischio, creando addirittura un effetto leva. Si sta delineando un mercato dove sarà necessario stabilire quelli che saranno i nuovi fondamentali di questa stagione degli utili del Q1. Per gli investitori deve migliorare la capacità di scoprire le nuove gemme nascoste in questo ambiente di trading equivoco, in un mercato sempre più esigente e in cerca di valore.
Il 2022 sarà l'anno in “le fuori serie” della nuova economia inizieranno a farsi riconoscere tra i fallimenti post-pandemia. Con il mio aiuto scopriremo quali sono, le prossime Tesla, le prossime Amazon, le prossime Moderna di questo pazzo mercato.
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