MatteoFarci

LA MIA VISIONE SU USDCAD E SETTORE ENERGY: ANALISI INTERMARKET

AMEX:XLE   SPDR Select Sector Fund - Energy Select Sector
Buongiorno a tutti.
Il 23 settembre 2022 pubblicavo un’analisi dal titolo “EURUSD: il grafico guida da seguire per chi vuole speculare sul cambio valutario”, ai link:

Nella stessa andavo a creare uno spread, “ZQZ2022-IZ2022”. Esso aveva diverse funzioni:
• Utile per trovare dei punti di entrata ed uscita a mercato sul cambio EURUSD (all’interno dell’analisi spiego come)
• Utile per confermare la tendenza della stessa copia forex
• Utile per ricercare delle divergenze che successivamente si sarebbero potute ripercuotere su EURUSD

Nell’analisi di oggi proporrò numerosi grafici utili per chi vuole investire:
• Sul tasso di cambio USDCAD (Dollaro Americano/Dollaro Canadese)
• Sul settore energetico statunitense (ETF XLE)

Illustrerò i seguenti concetti:
• La correlazione tra dollaro canadese e petrolio
• Perché il dollaro canadese è considerata una valuta risk on?
• Analisi del ciclo economico nel quale ci ritroviamo
• La correlazione tra dollaro statunitense e aggressività della Federal Reserve
• Il dollaro USA come bene rifugio
• La mia visione di breve periodo sul cambio USDCAD
• Le correlazioni del settore energetico
• La mia visione di breve periodo sul settore energetico

Buona lettura.

LA CORRELAZIONE TRA DOLLARO CANADESE E PETROLIO
Una delle correlazioni intermarket più chiacchierate nell’incrocio tra mondo valutario e quello delle materie prime è senz’altro quella tra dollaro canadese (ticker 6C1!) e petrolio (ticker CL1!):

Il grafico settimanale mostra come la valuta e la materia prima siano legati da una correlazione positiva (all’apprezzarsi di uno, si rafforza l’altro), specialmente dal 2004 ai giorni nostri.
Il motivo è presto spiegato grazie alle informazioni datate 2021 reperibili nel sito ufficiale della Energy Information Administration (EIA,https://www.eia.gov/international/analysis/country/CAN), la principale agenzia del sistema statistico federale degli Stati Uniti responsabile della racconta, analisi e diffusione delle informazioni sull’energia (carbone, petrolio, natural gas, energie elettriche, rinnovabili e nucleari):
• Il Canada è un esportatore netto della maggior parte delle materie prime energetiche. Il Paese risulta il quarto produttore mondiale di petrolio. La grafica sottostante mostra come i livelli di produzione della stessa materia prima energetica siano aumentati negli ultimi anni
• Il 97% delle esportazioni di petrolio greggio del Canada sono state inviate negli Stati Uniti, il 2% in Europa, 0.2% nell’America centrale e del sud mentre il restante 0.2% in altri paesi
• Si stima che il 10% del PIL canadese sia dipendente proprio dall’esportazione del crude oil. Da questo dovrebbe convenire il fatto che lo stesso prodotto interno lordo sia correlato ai prezzi del petrolio; questo è visualizzabile a livello grafico? Vediamolo insieme, servendoci del future sul petrolio CL1! E CAGDP (Canada gross domestic product) messi a disposizione da Tradingview:

La correlazione diretta tra i due è lampante:
• Dal 2000 al 2008 il prezzo del petrolio aumentò da 26$ circa a 146$, con il contemporaneo aumento del PIL canadese da 674B a 1.52T
• Dal 2008 al 2009, complice la recessione indotta dai mutui sub-prime, il petrolio crollò perdendo oltre il 70% del suo valore; il CAGDP arrivò a valori di 1.38T
• La successiva ripresa economica (2009-2014) fece rialzare il crude oil che oscillò a valori superiori degli 80$, con aumento del PIL canadese a 1.84T
• Dal 2014 al 2016 la successiva caduta dell’oro nero accompagnò il ribasso del pil canadese che arrivò a valori di 1.51T
• La stessa situazione si ripete negli archi 2016-2019, recessione 2020 e successiva ripresa economica 2020-2021

È doveroso sottolineare come il prezzo della materia prima energetica sia un “leading indicator” per il GDP canadese. Per chi non lo sapesse, un leading indicator non è altro che un indicatore anticipatore in grado di “predire” l’evolversi di un particolare contesto economico (in questo caso, il CAGDP).

PERCHE’ IL DOLLARO CANADESE È CONSIDERATA UNA VALUTA RISK ON?
All’interno delle mie analisi faccio spesso dei riferimenti a due climi di mercato opposti tra loro:

• Il risk on, caratterizzato dall’appetito al rischio
• Il risk off, caratterizzato da una bassa (o nulla) propensione allo stesso

L’influenza di questi due particolari scenari non impatta solamente sui mercati azionari e obbligazionari, bensì anche sul mondo del forex. Il dollaro canadese, nella fattispecie, è considerato “risk on”, ossia tende ad essere acquistato e ad apprezzarsi quando gli investitori sono propensi a “rischiare”. Il motivo è spiegato dalle correlazioni che ora vi mostrerò.
• CORRELAZIONE TRA DOLLARO CANADESE E VIX

Uno degli strumenti prìncipi utilizzati per misurare l’umore sui mercati è senz’altro il VIX, l’indice di volatilità dell’S&P500, conosciuto come l’indice di “paura”; il motivo? I ribassi del benchmark azionario sono accompagnati da un contemporaneo apprezzamento del VIX stesso.
Correlando (a livello settimanale) l’indice con la currency è possibile osservare una correlazione inversa specialmente marcata dal 2008 al 2016 e dal 2018 ad oggi.
Da questo ne conviene che il dollaro canadese si apprezza in quei momenti nei quali la volatilità sull’S&P500 (e quindi la paura) tende a scendere, motivo per il quale può essere etichettata come “valuta risk on”.

• CORRELAZIONE TRA PETROLIO E INDICE DI RISCHIO XLY/XLP

Un altro motivo per il quale il CAD è considerata una valuta ad alto rischio è legato alla sua correlazione con il petrolio, osservata precedentemente. È vera l’affermazione secondo la quale anche la materia prima energetica ha carattere risk on? Dalla grafica in alto sembrerebbe di sì vista la sua correlazione positiva con l’indice di rischio XLY/XLP. Il motivo per il quale esiste quest’ultima correlazione è da ricercare nei cicli economici:

La seconda metà della fase 2, la 3, la 4 e la prima metà della fase 5 del ciclo economico sono da considerarsi risk on; all’interno delle stesse i settori ciclici, che beneficiano di uno slancio economico positivo, vanno a sovraperformare le aziende del settore dei beni di prima necessità, o difensivi. Da ciò cosa ne conviene?

• Nelle fasi “2.5”,3 ,4 e nella prima metà della 5 l’indice di rischio XLY/XLP tende ad avere carattere rialzista

All’interno dello stesso contesto economico il petrolio tende ad avere lo stesso tipo di carattere. Il motivo? Uno slancio economico positivo si traduce in un aumento di domanda da parte di imprese e consumatori e, basandosi il crude oil sulla legge della domanda e dell’offerta:

• Quanto più alta è la domanda, tanto più il prezzo del petrolio tenderà a mostrare carattere rialzista
Vista la correlazione tra il dollaro canadese e petrolio e tra petrolio e indice di rischio XLY/XLP, ne conviene che anche il CAD dimostrerà forza negli stessi contesti economici della materia prima e dell'indice di rischio, ossia in tutti quei momenti risk on del ciclo economico; spero di aver chiarito il concetto!

I MOTIVI PER IL QUALI IL DOLLARO CANADESE È RIBASSISTA
Qual è il motivo per il quale il CAD è ribassista? È senz’altro l’ambiente risk off che attanaglia i mercati e che si ripercuote in maniera diretta sul petrolio. Esso, a sua volta, ha intrapreso un trend ribassista da giugno 2022, scontando una minor domanda a causa di possibili recessioni che andrebbero a colpire varie parti del mondo. C’è un motivo ulteriore, come ho spiegato nel paragrafo precedente: la fase del ciclo economico! Infatti:

Ci ritroviamo ora all’interno della fase 6 del ciclo economico all’interno della quale le tre principali asset classes registrano cattive performance. Questo è confermato dal grafico successivo:

Azioni, obbligazioni e materie prime sono ribassiste!

LA CORRELAZIONE TRA DOLLARO STATUNITENSE E AGGRESSIVITA’ DELLA FED
Nella precedente analisi riguardante EURUSD spiegavo come il dollaro fosse strettamente dipendente dalla politica monetaria della Federal Reserve, con particolare riferimento alla sua aggressività. Questo è mostrato da due correlazioni:
• CORRELAZIONE TRA DOLLARO E FUTURE FEDERAL FUND SCADENZA DICEMBRE 2022

La correlazione inversa tra il dollaro americano e il future federal fund scadenza dicembre 2022 mostra come la stessa valuta sia dipendente dalle scelte di politica monetaria della Federal Reserve; infatti, quanto più il future segnava (a partire da marzo-maggio 2021) nuovi minimi, tanto più il dollaro si rafforzava.

• CORRELAZIONE TRA DOLLARO E RENDIMENTO DEL TITOLO DI STATO USA A 2 ANNI

La correlazione diretta tra la valuta e il rendimento del titolo di stato a 2 anni conferma ciò che ho espresso precedentemente. Il motivo? Il rendimento del titolo di stato a 2 anni è influenzato dalle decisioni di politica monetaria della FED; più nel particolare, alla sua aggressività è associato un rialzo del rendimento e viceversa, ad un suo atteggiamento più passivo, un rendimento in calo; dunque, il rialzo del dollaro in concomitanza al rialzo del rendimento indica come la valuta sia fortemente influenzata dalla Federal Reserve.
Se qualcuno avesse dubbi sul fatto che “US02Y” sia influenzato da Jerome Powell e dalla sua “organizzazione”, osservi la seguente grafica:

Fatte tutte le dovute considerazioni, qual è il catalizzatore che al momento sta influenzando il dollaro americano? Sicuramente la Federal Reserve! Ma anche…il VIX!

IL DOLLARO USA COME BENE RIFUGIO
Non è più una novità il fatto che il dollaro sia diventato, negli ultimi mesi, il miglior bene rifugio in circolazione. Questo è dimostrato dalla sua correlazione diretta con il VIX:

• Quanto più aumentano le incertezze e le paure da parte degli investitori, tanto più sale il VIX e, vista la correlazione positiva, tanto più si rafforza il dollaro, comportandosi dunque da bene rifugio.

CONCLUSIONI SU USDCAD: LA MIA VISIONE DI BREVE PERIODO
Ci tengo a specificare che, per breve periodo, intendo da qualche settimana a pochi mesi.
Osservato il fatto che il dollaro canadese:
• È correlato positivamente al petrolio e quest’ultimo è ribassista
• È correlato inversamente al VIX ed esso si mantiene dal 2022 al di sopra dei 20 punti (spartiacque tra l’alta e la bassa volatilità)
• È correlato positivamente all’indice di rischio XLY/XLP ed esso è ribassista:

• Non dovrebbe statisticamente restituire buone prestazioni visto il ciclo economico che stiamo attraversando

Osservato il fatto che il dollaro americano:
• È dipendente dalla politica monetaria della Federal Reserve e quest’ultima si sta dimostrando di mese in mese aggressiva
• Ha una correlazione positiva con il VIX
• Si sta comportando da bene rifugio
• Ha una correlazione inversa con l’indice di rischio XLY/XLP

Sperando di avervi trasmesso tutto ciò di cui ho discusso attraverso l’analisi intermarket, quale potrà mai essere la mia visione sul cambio USDCAD con un arco temporale di qualche settimana/pochi mesi?
• Long USD
• Short CAD
Da questo ne conviene il fatto che se volessi cercare delle opportunità su USDCAD, le cercherei in long e non in short!

LE CORRELAZIONI NEL SETTORE ENERGETICO
Per fornirvi una mia visione sul settore energetico statunitense andrò a sfruttare le correlazioni che ora vi mostrerò:
• LA CORRELAZIONE DIRETTA TRA XLE E PETROLIO

Il grafico settimanale mostra la forte correlazione positiva tra petrolio e settore energetico; cosa si può dedurre da ciò?
• Le aziende che appartengono al settore energetico sono fortemente dipendenti dal prezzo del crude oil

• LA CORRELAZIONE POSITIVA TRA SETTORE ENERGETICO E ASPETTATIVE DI INFLAZIONE A 10 ANNI

Esiste una correlazione positiva tra settore energetico e aspettative di inflazione; in particolare:

• Il settore energy tende ad avere buone performance quando le aspettative di inflazione aumentano

Il motivo è da ricercare all’interno delle fasi del ciclo economico, infatti:

Le aspettative di inflazione si innalzano durante le fasi di slancio economico, identificate dall’aumento di domanda di beni e servizi da parte di aziende e consumatori; nelle stesse fasi il petrolio, per i motivi spiegati nei paragrafi precedenti, tende ad avere delle buone performance.
Per cui:
Esiste una correlazione diretta tra settore energetico e aspettative di inflazione a 10 anni perché queste ultime si muovono in maniera diretta rispetto al petrolio, al quale, come abbiamo visto, il settore energetico è correlato positivamente. Infatti:

CONCLUSIONI SUL SETTORE ENERGETICO: LA MIA VISIONE DI BREVE PERIODO
La mia visione di breve periodo sul settore è short perché:

• Se il petrolio è ribassista e il settore energy è pesantemente correlato ad esso, non potrò avere una visione rialzista su quest’ultimo
• Le aspettative di inflazione a 10 anni sono ribassiste, influenzate in negativo dal pesante rialzo dei tassi di interesse che hanno proprio lo scopo di combattere il consumer price index:

Buon weekend, Matteo Farci










כתב ויתור

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