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Ftse Mib: abbiate una sana paura

TVC:FTMIB   Milano Italia Borsa Index
Di Fabio Pioli, trader professionista




A 19.000 punti di future il mercato italiano si trova su un altro livello di possibile partenza al rialzo o al ribasso. Quali strategie possono essere poste in essere per evitare di sbagliare direzione?




Cerchiamo sempre di dare il massimo aiuto alle persone per non permettere che si auto procurino troppo danno.
Nell’ articolo di due settimane fa (“Ftse Mib: sulla piattaforma di lancio”), quando i prezzi del future sul Ftse Mib 40 erano tra 20.500 e 21.000 punti abbiamo scritto con molta chiarezza: “qui non si compra”. Nell’ articolo della scorsa settimana lo abbiamo addirittura messo nel titolo: “il pericolo ribassista non è scampato”.

Perché cerchiamo imperterriti di avvisare le persone nei punti nevralgici? Perché, purtroppo, proprio nei punti nevralgici le persone hanno esattamente le sensazioni opposte rispetto a quelle che bisognerebbe avere.

Ciò è dovuto a molta esperienza e scarsa conoscenza (in borsa, paradossalmente, più esperienza si ha con bassa conoscenza e peggio è: non si impara) e ad una lettura sbagliata delle condizioni a contorno.

Infatti perché si è indotti a comprare sui massimi, come quando eravamo a 20.500 – 21.000? Perché ovviamente, sui massimi le notizie sono le migliori possibili (sono già scontate nei prezzi).

E perché si è tranquilli quando si dovrebbe invece essere attenti? Perché prima di un movimento direzionale i prezzi stessi sono “tranquilli”, poco mossi e inducono quindi alla serenità anziché al giusto allarme.

C’è, insomma, troppa conoscenza che manca e, inevitabilmente, il piccolo risparmiatore e i gestori di fondi e sicav di risparmio gestito faranno sempre gli stessi errori.

Manca molta, molta conoscenza.

Cosa si sta trascurando, ad esempio, molto colpevolmente, a mio avviso, adesso?

Nonostante lo abbia richiesto più volte, fidatevi, non state facendo un piano contro il tracollo.

Noi, per i nostri clienti, ovviamente invece lo abbiamo già fatto.

Sì, perché non è detto che non ci si appoggi sui supporti di Figura 1 (il mercato è nel 90% del tempo sui supporti o resistenze, per rendere sempre incerto il da farsi) e non si parta proprio adesso al rialzo




Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.





ma, attenzione, se il trend che comanda fosse quello etichettato con 1 in Figura 2, e se il trend successivo fosse stato quello etichettato con 2 sempre in Figura 2, allora il prossimo trend, potrebbe essere il numero 3.





Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.






Ciò, unitamente alla conoscenza che esiste un rettangolo di prezzi di 12 anni di estensione temporale che, se rotto, lo abbiamo già scritto molte volte, porterebbe i prezzi in area 0 (zero) (Figura 3) dovrebbe indurre a quella salutare paura di sbagliare direzione che dovrebbe sempre accompagnare chi opera sui mercati finanziari.
E portare ad elaborare un piano che tolga di mezzo o minimizzi gli effetti sul proprio portafoglio del verificarsi di tale eventualità.





Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.






Mi sembra razionale, no?

Invece cosa vedo? A 20.500 – 21.000 la domanda che mi veniva più frequentemente posta nelle trasmissioni televisive a cui partecipo era: “Cosa compro?”. Così come mi veniva posta (e regolarmente scoraggiavo) quando il mercato era a 24.000 – 25.000.

Signori, se il mercato avesse una sola direzione, la domanda giusta sarebbe, naturalmente: “Cosa compro?” ma, dato che il mercato ha due direzioni, l’ altra domanda da farsi è: “Cosa faccio se va giù?”.

Per noi significa: “come faccio a guadagnare se va giù?”. Per voi: “Come faccio a non perdere più di quanto sia pronto a perdere se va giù”.

Avete una risposta corretta a tale domanda?



























Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti




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